Coltivati per il portamento elegante e il fogliame ornamentale, gli aceri si dividono in realtà in quasi 200 specie, tra alberi alti fino a 15 metri e arbusti dalla bella chioma arrotondata. Tra i più decorativi, Acer palmatum e Acer japonicum, di origine asiatica, hanno belle foglie finemente intagliate che assumono colori appariscenti in autunno, dal giallo all’arancio, al rosso vivo fino al porpora.
Consigli di coltivazione
Piante decidue rustiche, tollerano bene il gelo, ma possono soffrire per le gelate tardive e devono essere riparati dai venti freddi; A. japonicum è un po' più resistente al gelo di A. palmatum. Prediligono l’aria umida ed è bene evitare il sole diretto in estate. Sono esigenti riguardo al terreno, che deve essere fresco, ben drenato ma capace di trattenere l'umidità, fertile e a pH acido (mal tollerano il suolo basico). Crescono bene in posizione parzialmente ombreggiata, dove i raggi del sole non colpiscono mai le foglie nelle ore in cui sono più forti. Sono piante a crescita lenta, non necessitano di potature e anzi le tollerano male. Si moltiplicano per innesto.
Da non dimenticare
A. palmatum e A. japonicum, a crescita lenta e chioma tondeggiante molto decorativa, sono adatti alla coltivazione in vaso, soprattutto A. japonicum “Aureum”, dal portamento compatto, A. palmatum “Dissectum” con foglie verde chiaro profondamente divise.
Acero palmato e Acero Giapponese: come e quando irrigare
Entrambe le specie sono piuttosto facili da coltivare e, se poste in posizione ottimane con suolo ben drenato, necessitano di poche irrigazioni, volte solo a mantenere il terreno umido e mai fradicio, condizione poco tollerata da entrambe le specie. Se coltivate in vaso richiedono irrigazioni frequenti, tali da non lasciare mai seccare completamente il terriccio.
Per irrigare la pianta con il tubo da irrigazione, sia in giardino che in terrazzo, è utile dotarlo di una pistola multifunzione (getto concentrato, aerato, nebulizzato o doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua).
La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità. Se la pianta è in giardino si può utilizzare un sistema con gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).
In terrazzo, se c'è un rubinetto o presa d'acqua si può installare un sistema con erogatori a goccia da collocare nei vasi, automatizzato da un programmatore, per un'irrigazione su misura e senza sprechi.
Se in terrazzo non c'è a disposizione un rubinetto, la scelta ideale è il sistema di microirrigazione Claber Aqua-Magic System, collegabile al serbatoio Claber Aqua-Magic Tank che consente di irrigare anche senza collegare l'impianto al rubinetto. Il kit contiene la dotazione completa per irrigare 20 vasi e un programmatore di facilissimo impiego, alimentato con pannello fotovoltaico per ottenere energia dal sole: non serve collegarsi alla rete elettrica.